Tre operatori capifila, 7 tra Università e centri di ricerca, 11 tra Pubbliche amministrazioni e Enti pubblici, 34 imprese di cui 22 radicate nel territorio e 12 imprese nazionali e internazionali, oltre 70 use-case organizzati su 10 ambiti applicativi, oltre 60 milioni di euro di valore economico.
Sono questi i numeri principali della proposta progettuale 5G messa a punto da Tim, Fastweb e Huawei per Bari e Matera presentata ieri nelle due città.
I tre operatori capofila, che hanno vinto per Bari e Matera il bando del Mise per la sperimentazione del 5G fino al 2020, hanno illustrato gli ambiti applicativi e gli obiettivi della loro proposta per costruire un insieme di reti, servizi e applicazioni tramite un’aggregazione stabile e coordinata di soggetti privati e pubblici. Molti i servizi per Bari-Matera 5G tra cui figurano quelli relativi alla Smart Agriculture finalizzati alla riduzione del consumo di acqua e all’ottimizzazione delle risorse, Smart Port per l’efficientamento e l’incremento della produttività portuale oltre all’aumento della prevenzione e la sicurezza; media e realtà virtuale per la valorizzazione del patrimonio naturalistico, artistico e culturale; monitoraggio ambientale e del patrimonio con la misurazione dell’inquinamento acustico, l’aumento delle condizioni di sicurezza degli impianti, il controllo della qualità del territorio oltre a quello strutturale di edifici storici.
I primi esperimenti con tecnologia 5G partiranno entro giugno 2018, con due anni di anticipo rispetto agli obiettivi delineati dalla Comissione Europea, e raggiungeranno il 75% di copertura della popolazione entro la fine dello stesso anno. La copertura integrale delle due città è prevista entro il 2019.
La rete 5G consentirà una capacità trasmissiva 10 volte superiore a quella del 4G.
Nella fase della sperimentazione saranno oltre 70 gli esempi di utilizzo.
In particolare, la tecnologia 5G sarà testata a Bari per realizzare uno dei primi porti 4.0 in Italia, migliorandone la sicurezza, il controllo degli accessi e la logistica per le operazioni di carico e scarico, che saranno automatizzate, grazie a soluzioni Internet of Things.
A Matera, capitale europea della cultura 2019, saranno invece esplorate le frontiere legate alla ricostruzione 3D di siti archeologici e musei, con visite virtuali ai Sassi, al Parco della Murgia Materana e alle numerose chiese presenti sul territorio.
La realizzazione della nuova rete prevede l’installazione di diverse decine di piccole antenne a bassa potenza e con limitato impatto ambientale (chiamate “small cells”), collegate alla rete in fibra ottica.