“L’Amministrazione comunale di Matera è sorda rispetto ai problemi dei pensionati e degli anziani. Come altrimenti definire il silenzio assordante del sindaco che si protrae dal 3 ottobre 2017 – data di inoltro della prima lettera di richiesta d’incontro da parte dei sindacati dei pensionati di Cgil,Cisl e Uil – e la reiterata inconcludenza dell’ex assessore alle Politiche sociali palesata nel corso degli unici due incontri tenutosi il 22 gennaio e il 20 marzo scorsi?”
È quanto sostengono in una nota congiunta i sindacati.
“Per smuovere questa situazione è stata inoltrata formalmente al sindaco – il 23 maggio scorso – una piattaforma sindacale, in forma di bozza di Protocollo d’intesa, riepilogativa delle materie e delle proposte che erano state oggetto del confronto precedente con la sola ex assessora. I temi e le problematiche da affrontare sono molteplici e chiamano in causa l’esercizio della responsabilità politica generale del Sindaco.
Matera capitale europea 2019 – aggiungono i sindacati – ha mutato in profondità il contesto socio economico di riferimento ed imposto, al contempo, una svolta nelle modalità e nella qualità dell’azione pubblica dei diversi livelli di governo locale e territoriale ed il rafforzamento e l’estensione dei livelli di coesione e delle reti di solidarietà sociale. Sotto quest’ultimo profilo, infatti, in assenza di adeguate politiche di welfare si corre il rischio di una accentuazione delle condizioni di fragilità e vulnerabilità sociale di larghi strati della popolazione anziana, di esclusione dall’accesso ai beni immateriali della cultura ed anche di impoverimento economico in ragione di una peculiare dinamica locale di aumento dei prezzi di beni e servizi, di natura eminentemente speculativa, che corrode pesantemente i redditi fissi ed in particolar modo le pensioni di importo medio-basso.
Necessita dunque intervenire con immediatezza, fra gli altri, sui diversi aspetti del prelievo fiscale comunale, da un lato attivando misure di carattere redistributivo con l’introduzione di elementi di progressività nella struttura applicativa dell’addizionale Irpef e la previsione di fasce di esenzione e riduzione per la Tari, dall’altro definendo un Patto antievasione per rafforzare l’azione di contrasto all’evasione e all’elusione delle imposte locali e in materia di tributi nazionali e versamenti contributivi al fine di incrementare le entrate da destinare alle politiche sociali ed al miglioramento dei servizi per la cittadinanza.