Chiude con un bilancio più che positivo la quattordicesima edizione del Blues in Town Festival.
Il cambio location, e la sperimentazione di spazi dedicati solo per la prima volta ad ospitare grandi eventi, non hanno compromesso la riuscita della storica kermesse internazionale di musica blues.
Il pubblico di affezionati della rassegna policorese e gli appassionati del genere hanno apprezzato l’allestimento dell’evento nell’anfiteatro del Palaercole, che ben si è prestato ad accogliere, in un caldo abbraccio, un pubblico affettuoso che ha sfidato le alte temperature per prender parte all’evento.
“Nonostante le numerose incognite che hanno accompagnato l’organizzazione di questa edizione del festival – ha commentato il presidente dell’associazione culturale “La Mela di Odessa”, Mariantonietta Gariuolo – dovute ad un set del tutto nuovo, a stringenti norme di sicurezza dettate dal nuovo regolamento del Ministero dell’Interno che hanno, giustamente, inciso su alcune scelte logistiche, possiamo ritenerci soddisfatti. Non era facile – ha proseguito Gariuolo – ma il pubblico ci ha dimostrato affetto e riconoscenza anche questa volta. Il Blues in Town, importante evento nel panorama dei festival blues internazionali, è ormai un appuntamento irrinunciabile per molti amanti della buona musica e noi mettiamo a loro disposizione la nostra esperienza e la nostra passione”.
“E’ stata un’edizione particolare che segna, senza dubbio, uno spartiacque tra il prima e il dopo”, ha aggiunto Cristian Miccoli, direttore della produzione. “Un’edizione che ha celebrato i venticinque anni di carriera dei The Blues Machine, pionieri del nostro festival, portato sul palco grandi nomi ed ha consacrato i seminari musicali dedicati ai più piccoli ad evento nell’evento.
Oltre cinquanta iscritti anche quest’anno, e un’esibizione live emozionante e coinvolgente sono la prova – ha rimarcato Miccoli – di un grande lavoro di squadra che non smetteremo di valorizzare. E’ a loro che va tutta la mia gratitudine, per l’abnegazione e la volontà di continuare a credere nei sogni, anche quelli che sembrano impossibili”.