Sono stati presentati a Matera, i dati dell’indagine condotta per conoscere il grado di collaborazione tra Terzo settore e luoghi della cultura, promossa dal Csv Basilicata e Fondazione Promo Pa, con la collaborazione di CsvNet e l’Ufficio Sistemi culturali e turistici – Cooperazione internazionale di Basilicata, il Polo museale regionale e il sostegno della Fondazione con il Sud.
La ricerca, momento conclusivo della prima fase del progetto “Magna Charta del volontariato per i beni culturali in Basilicata” riproduce uno spaccato della rete di relazioni fra cultura e volontariato, fino a oggi rimasto non indagato e pone le basi per possibili sviluppi di collaborazione future. All’indagine hanno partecipato circa il 40% dei luoghi della cultura e il 39% degli Enti del terzo settore e ne emerge, quindi, un quadro abbastanza rappresentativo e diffuso delle dinamiche e delle relazioni esistenti tra cultura e volontariato.
“La ricerca disegna un quadro abbastanza eterogeneo nella regione, che vede collaborazioni per lo più costruite in modo spontaneo, limitato, poco produttivo, sicuramente non regolamentato ma che consente, allo stesso tempo, di leggere i rispettivi bisogni a dare concretezza al percorso di costruzione di una rete tra istituzioni culturali e volontariato, così come indicato nella Magna Charta del volontariato per i beni culturali” ha dichiarato Leonardo Vita, presidente di Csv Basilicata, che ha aggiunto: “Da questa rappresentazione si potrà partire per verificare le possibilità di una reale collaborazione tra istituzioni e volontariato in un regime di sussidiarietà e fissare principi, ruoli e regole entro i quali muoversi”.
I risultati mettono in evidenza, da una parte, un elevato grado di soddisfazione espresso dai luoghi della cultura rispetto al rapporto di collaborazione stabilito con il terzo settore, più della metà dei soggetti infatti indica un livello di soddisfazione che va da “molto” a “completamente”; dall’altra, di contro, gli Enti del Terzo Settore manifestano poca soddisfazione (il 27,3% afferma di essere poco soddisfatto) e mancanza di rapporti stabili e non formalizzati attraverso una convenzione o accordo di programma. Più della metà infatti, 143 associazioni/organizzazioni attive (54,5%), opera in modo informale, senza attivare una convenzione con il soggetto con cui collabora. Tra quelle che hanno una convenzione, un terzo l’ha stipulata con un luogo della cultura pubblica e un quarto con un luogo della cultura privato.
Un mondo del volontariato che appare propositivo, ma che esprime diverse preoccupazioni, tra le maggiori la scarsa diffusione di finanziamenti attingibili attraverso bandi pubblici e privati, seguita dall’insufficienza del personale e dalla eccessiva burocratizzazione e lentezza delle procedure.