Per chi vuole tuffarsi nella culla della civiltà europea, l’indirizzo in Italia è la Magna Grecia. Quella Megàle Ellàs – rimando a una grande Grecia in terra straniera – che fu colonizzazione raffinata e fiorente sul suolo del Meridione d’Italia a partire dall’VIII secolo avanti Cristo. E che portò con sé una poderosa influenza politica e militare, creando centri di intensa vita culturale e artistica.
Testimonianze della floridezza dell’antica polis di Metapontum sono ancora visibili nelle aree archeologiche. Su una collina è possibile ammirare le Tavole Palatine, nome con cui tradizionalmente si indicano i resti del tempio extraurbano dedicato a Hera. Realizzato in stile dorico nel 530 a.C., è l’unico edificio monumentale di culto di cui si conserva parte del colonnato esterno. La costruzione originaria aveva 6 colonne sul lato corto e 12 colonne su quello lungo, ma ne rimangono solo 15 (restaurate nel 1961), disposte in due ali, le quali sostengono due pezzi dell’architrave.
Il Parco archeologico di Metaponto è una bellissima zona archeologica sul golfo di Taranto, collocata tra le foci dei fiumi Bradano e Basento, in provincia di Matera. Il sito dell’antica Metapontion conserva quanto si è salvato dalle continue spoliazioni del passato. Rivela un centro abitato con planimetria regolare, formata da isolati allungati, con una plateia (l’asse viario principale) e strade perpendicolari secondarie. La città era collegata al mare da un canale. Vi sono resti di mura, un teatro costruito su un terrapieno artificiale, la necropoli di Crucinia, che comprende i resti del santuario dedicato ad Apollo Licio e l’attigua Agorà. In esso sono situati quattro templi: il più antico è dedicato ad Atena, il tempio di Apollo, i resti del tempio di Hera in stile dorico e il tempio dedicato ad Afrodite. Si conservano due fornaci nel quartiere dei vasai e il castrum romano, costruito forse per ospitare la guarnigione. Si possono inoltre ammirare i resti di una chiesa paleocristiana con battistero. Nel borgo di Metaponto, ricostruito in epoca fascista, sorge il Museo Archeologico Nazionale. Come Atene, anche Metaponto era dotata di un quartiere artigiano che si chiamava kerameikòs: una zona fuori dal centro abitato dove si concentravano gli atelier di coloro che creavano, tornivano e dipingevano le ceramiche che oggi sono in esposizione, insieme ai ritrovamenti emersi dagli scavi del Parco e dei di Metaponto. Tra i manufatti risalenti all’Età del Ferro, all’epoca della Magna Grecia e a quella dell’antica Roma, si possono ammirare ceramiche, statue e pezzi di gioielleria. Di particolare interesse sono le teste di Medusa. A pochi chilometri di distanza c’è il Museo Nazionale della Siritide di Policoro, che sorge nelle vicinanze dell’antica Siris-Herakleia. E’ dedicato alle colonie greche di Siris (VII-VI secolo a.C.) e di Herakleia (V secolo a.C.-I/IIsecolo d.C.) e al mondo italico delle vallate dell’Agri e del Sinni.