Il mondo delle case popolari riunito a Matera, Capitale Europea della Cultura 2019, per individuare le azioni necessarie ad affrontare e superare una emergenza abitativa in progressivo aumento. Una due giorni di confronto e di dibattito che vede protagonisti gli Enti di edilizia residenziale pubblica che operano sul territorio italiano, il mondo accademico e le Istituzioni.
“In Italia servono più case popolari e una nuova idea di edilizia residenziale pubblica – afferma il presidente di Federcasa, Luca Talluri –. I soldi veri per la manutenzione straordinaria messi dai governi Renzi e Gentiloni vanno confermati e potenziati. Chiediamo al tempo stesso al governo Conte di investire risorse importanti sul piano periferie, per consentire una riqualificazione vera delle aree ad alta densità abitativa, in termine di vita di quartiere e di qualità dell’abitare, elementi che contraddistinguono la nostra quotidianità”.
“Matera, città che ha saputo riscattarsi e risorgere negli anni da una situazione davvero drammatica, sa bene che cosa significhi essere poveri e cosa sia la povertà – afferma Vito Lupo, amministratore unico di Ater Matera –. In almeno 30 dei 131 comuni della Basilicata il disagio abitativo rimane elevato, con un gap enorme tra la domanda di alloggi popolari e la reale offerta. Le risorse messe sino ad ora a disposizione, seppure importanti, risultano inadeguate, bisogna fare quindi ancora di più per rilanciare le politiche abitative, il welfare, il tema della casa, dando in tal modo agli enti di edilizia residenziale pubblica strumenti concreti per affrontare l’emergenza”.
“Il disagio abitativo in Basilicata, complice anche il perdurare degli effetti della crisi economica, rimane elevato – dice l’assessore regionale alle Infrastrutture Carmine Miranda Castelgrande –. L’amministrazione regionale ha messo in campo una serie di misure, finalizzate ad incrementare l’offerta di alloggi sociali attraverso interventi di recupero del patrimonio pubblico, con circa 14 milioni di euro, nei comuni ad alta tensione abitativa, e spendendo i fondi europei. Ma è necessario fare di più. Anche Roma deve fare la propria parte, dimostrando una volontà forte e precisa nel rilanciare le politiche pubbliche per la casa, confermando, e possibilmente implementando, le risorse stanziate dagli ultimi due governi”.