L’attività informativa messa in campo dall’Arma dei Carabinieri, nell’ambito di una campagna promossa dal Comando Generale con lo scopo di sensibilizzare su un tema particolarmente afflittivo delle fasce più deboli quale quello delle truffe, sta dando i suoi risultati. Nonostante, infatti, siano ancora numerose le truffe perpetrate approfittando della tradizionale generosità delle persone più anziane, altrettante non vengono portate a termine perché le potenziali vittime, messe sul chi va là dai consigli forniti dai Carabinieri, non cadono nei tranelli loro preparati.
È questo il caso di una signora 71enne, che a Grassano, tre giorni fa, ha ricevuto una telefonata da parte di un uomo che spacciandosi per il nipote le ha preannunciato l’arrivo di un corriere che avrebbe dovuto consegnare un pacco contenente un pezzo di ricambio per il computer. Successivamente un’altra telefonata da parte del sedicente corriere le ha chiesto la somma di 1.300 euro in contanti. L’azione delittuosa non si è però concretizzata grazie alla diffidenza della signora che, memore dei consigli ricevuti dai Carabinieri, ha riferito al falso corriere che prima della consegna avrebbe chiesto conferma al nipote. Nella stessa mattinata numerose sono state le segnalazioni giunte alla centrale operativa da parte di altre potenziali vittime in merito a telefonate ricevute del medesimo tenore, tutte però non consumate.
Vale pertanto la pena insistere nell’evidenziare quali siano le tecniche più frequenti utilizzate dai truffatori, che passano dai finti tecnici del gas ai falsi impiegati di banche, poste o istituti previdenziali che si presentano per una verifica di contatori, conti correnti o proponendo affari dal guadagno sproporzionato, a finti corrieri, venditori porta a porta di riviste militari e fantomatici amici di famiglia che si trovano in difficoltà economiche. Attenzione poi a chi spacciandosi per appartenente alle Forze dell’Ordine chiede denaro contante necessario per risolvere alcuni problemi con compagnie assicurative legati ad incidenti stradali avuti dai propri famigliari! Come difendersi? Diffidare innanzitutto dalla apparenze; non aprire ad estranei; accertarsi sempre dell’identità della persona che si presenta alla porta di casa; contattare l’ente di appartenenza utilizzando i numeri forniti dagli enti stessi; non fornire informazioni e dati personali, soprattutto al telefono; non distrarsi. In ogni caso, anche quando si ha il solo dubbio che sia in corso un tentativo di truffa, allertare le Forze dell’Ordine, chiedendo aiuto al 112.