Nella città dei Sassi, oltre che l’Università degli Studi della Basilicata, è presente un altro importante centro di ricerca: il Centro di Geodesia Spaziale, in cui risiede l’osservatorio astronomico dell’Agenzia Spaziale Italiana. Il centro ASI nella città dei Sassi è l’unico sul territorio italiano, in quanto l’altro è collocato nella città di Malindi, in Kenya. Per quanto descritto, il Centro di Geodesia Spaziale “Giuseppe Colombo” è stato un supporto fondamentale nell’ambito di un esperimento condotto tra la Terra e lo spazio da un gruppo tutto italiano di ricercatori dell’Università di Padova e del Matera Laser Ranging Observatory (MLRO) dell’Agenzia spaziale italiana.

Tale esperimento, i cui risultati sono stati pubblicati sulla rivista “Science Advances”, conferma su larghissima scala e nello spazio quanto già osservato sulla Terra, ovvero la proprietà della luce (prevista dalla fisica quantistica) di essere nello stesso tempo un’onda e una particella (in quest’ultimo caso, la luce è immaginata come composta da “pacchetti” discreti denominati fotoni). Per verificare questa proprietà sulla Terra si utilizza il cosiddetto interferometro di Wheeler: l’innovatività dell’esperimento è consistita nel riprodurre tale strumento su larghissima scala, con un impulso di luce che è partito dal telescopio di Matera, è stato riflesso da un satellite in orbita a una quota di 3’500 chilometri e che sempre dal satellite è stato diretto indietro verso il punto di partenza.

Questa scoperta permette di applicare i principi della meccanica quantistica in un contesto nuovo: distanze molto maggiori e significative variazioni di quota; oltre a ciò, apre la strada al potenziamento della comunicazione quantistica dallo spazio.