La cultura nutre l’anima e unisce le comunità, mentre la creatività aiuta a trovare nuove risposte alle sfide impegnative che le società e le economie devono affrontare. Le industrie culturali e creative sono fonte di ricchezza, benessere e orgoglio locale in tutta Europa.

Le manifestazioni pubbliche più ovvie sia di comunità che di cultura sono ancora presenti nelle nostre città, anche in un momento in cui devono fronteggiare una digitalizzazione galoppante, la commercializzazione e cambiamenti degli atteggiamenti e demografici. La cultura e la creatività possono avere un ruolo di primo piano nell’aiutare le città a vincere queste sfide. È dunque giunto il momento di sostenere i responsabili politici e i creativi a livello locale per sfruttare questo potenziale in modo più sistematico ed efficace al fine di stimolare la crescita economica, la diversità e il benessere dei cittadini.

Per questo motivo, il Centro comune di ricerca (JRC), il servizio scientifico interno della Commissione europea, ha sviluppato una base scientifica comune a livello di città, che illustra l’importanza della cultura e della creatività. I ricercatori del JRC hanno raccolto e analizzato dati completi riguardanti 168 città di trenta paesi europei e hanno valutato le prestazioni delle città in un’ampia gamma di indicatori quali «Sedi e strutture culturali», «Posti di lavoro creativi e basati sulla conoscenza», «Apertura, tolleranza e fiducia» e «capitale umano e istruzione».

I dati sono accessibili tramite uno strumento interattivo on line, l’Osservatorio delle città culturali e creative, pensato per aiutare le città ad individuare i loro punti di forza e le opportunità, a valutare le proprie prestazioni rispetto ai parametri di riferimento e ad attuare politiche per colmare gli eventuali divari. La sua ampia gamma di dati comparabili potrebbe aiutarci a capire meglio l’impatto della cultura e della creatività sullo sviluppo delle città e costituire un insieme di strumenti per i cittadini impegnati per farsi coinvolgere e contribuire a trasformare le proprie città.

Naturalmente le città italiane, che per secoli hanno svolto un ruolo guida per la cultura e la creatività, occupano un posto di rilievo in questa analisi.

Le città-stato medievali italiane hanno affrontato sfide demografiche, la rivoluzione tecnologica, l’espansione del commercio e la migrazione. Comunità come Milano e Napoli hanno risposto a queste sfide sperimentando nuove forme di organizzazione socio-economica e, in definitiva, creando le condizioni per la rivoluzione artistica e intellettuale che chiamiamo Rinascimento.

Oggi queste stesse città sono alla testa degli sforzi europei volti a ringiovanire la cultura e la creatività e a vincere la concorrenza mondiale del 21° secolo grazie a politiche innovative. Milano ad esempio si sta trasformando da città industriale tradizionale in polo creativo mondiale, mentre Napoli sta reinventando gli spazi pubblici per sfruttare il capitale umano necessario a fronteggiare le numerose sfide della città che gli investimenti pubblici non sono riusciti a vincere.

I dati dell’Osservatorio suffragano anche l’affermazione secondo cui le città italiane sono leader nella promozione della cultura e della creatività: 17 città soddisfano i criteri di selezione, più che in qualsiasi altro paese europeo. Di queste 17 città, Milano e Firenze figurano tra le prime 5 nelle rispettive categorie dimensionali in termini di prestazioni complessive e sono anche particolarmente ben piazzate per quanto riguarda la «Vivacità culturale» (rispettivamente terza e prima in Europa nei rispettivi gruppi). Roma è seconda in Europa in termini di percentuale di «Posti di lavoro creativi e basati sulla conoscenza», mentre Matera, ad esempio, batte tutti i rivali nella sua categoria dimensionale per quanto concerne «Luoghi di interesse e monumenti».

La chiave per una trasformazione riuscita è formare una forza lavoro istruita e creativa e a questo fine la vivacità di una città e le opportunità che offre sono oggi più importanti che mai. Gli attivi materiali e immateriali di una città e le attività dei suoi cittadini costituiscono la base del suo potenziale culturale e creativo e delle sue politiche, e le istituzioni creano il quadro per il loro sviluppo.

Per questo motivo la cultura deve essere al centro dell’elaborazione delle politiche a livello europeo, nazionale e cittadino. Sono necessarie politiche valide per promuovere la diversità culturale, tutelare il patrimonio culturale e consentire alle industrie culturali e creative di promuovere la crescita e la creazione di posti di lavoro.

Per prosperare nel 21° secolo, le città italiane ed europee devono impegnarsi ancor di più per migliorare le loro prestazioni culturali e creative e l’Unione europea è pronta a sostenerle con gli strumenti e le politiche giusti per riuscirci.