Tutti sono pienamente consapevoli di quelle che erano le abitudini degli uomini prima dell’Emergenza Covid-19, pochi immaginano ancora cosa accadrà dopo i primi giorni dall’inizio della fase 2. Il mondo riparte, con decreti e nuove regole, ma tanti sono i dubbi e le incertezze sull’afficacia delle stesse ai  diversi livelli della società civile e politica, italiana, europea e mondiale Ripercorrendo quanto vissuto per circa due mesi, in casa Italia, l’ economica è oggi ai minimi storici si respira quasi una situazione post bellica. La chiusura forzata di fabbriche, piccole e medie imprese, centri ed esercizi commerciali ha portato ad una crescita esponenziale della povertà con conseguente aumento di richieste di aiuto a partire dai beni di prima necessità. In questo scenario, per certi versi quasi apocalittico da un punto di vista economico-sociale, nel quale l’emergenza non è affatto cessata, sembra surreale pensare al gioco. Senza voler sembrare troppo rigidi, si assiste in questi giorni  in Italia ad una fretta di far ripartire non tanto le attività capaci di produrre reddito quanto quelle per sperperare il reddito ancora insufficiente. E così pronti via, ripartiti i giochi del Lotto, Superenalotto e 10 e Lotto che andranno ad affiancarsi al gioco Super Star, EuroJacKpot e Gratta-e.Vinci. Lunedì 11 maggio,poi, riprenderà a funzionare anche il mondo delle scommesse sportive e su eventi non sportivi e simulati. In tutto ciò restano ferme ancora fino al 1 giugno 2020 le sale slot machine. Quanto descritto, è quanto accaduto o sta per accadere, ma consentiamoci un passo indietro e capiamo quanto il cosiddetto “gioco d’azzardo” sia diventato un’emergenza che ha raggiunto  in maniera trasversale tutti i ceti sociali e le fasce d’età, dagli adolescenti fino ai pensionati. E’ soprattutto in tempi di crisi economica che prende piede l’illusione di poter vincere “facile” e cambiare vita col gioco d’azzardo. E proprio in questo momento, le autorità preposte anziché  limitare la propensione al gioco, contribuiscono a promuoverla. Gli studi, confermano come, in periodi di crisi economica  il gioco d’azzardo funzionerebbe come una sorta di “ termometro” della crisi economica e finanziaria di un paese: ad un aumento della crisi di fatto corrisponderebbe,  un decremento dei consumi e un aumento del denaro speso per giocare. In tale contesto di smarrimento e pericolosità sociale, numerose sono le associazioni impegnate a dare supporto alle famiglie per dissuadere dal gioco “accanito e distruttivo”. A tale proposito,  l’avv. Angela Franchini, presidente dell’Associazione Antiusura “Sviluppo e Legalità” di Matera” definisce follia,  in uno scenario caratterizzato da calo della produzione, disoccupazione e contrazione  degli investimenti, riaprire i  giochi di massa, soprattutto  i più diffusi  (quali  Lotto,  SuperEnalotto e simili), nei  quali  il popolo  intravede una  speranza invero disperata! La proposta della Franchini allo Stato, va invece nella direzione di devolvere le risorse del gioco, alle categorie meno abbienti per il sostentamento quotidiano.