“Quattro giornate che abbiamo voluto caratterizzare da un filo conduttore che potesse includere e dare spazio ad ognuna delle aziende, quello della narrazione dei territori e delle specificità del comparto, attraverso i prodotti presenti in fiera.”
Lo rende noto il Dipartimento Politiche Agricole e Forestali che ha coordinato la collettiva e la presenza in fiera a Parma.
“Nell’arco delle 4 giornate Cibus sono stati preparati dagli chef dell’Unione Regionale Cuochi Lucani Battista Guastamacchia e Vito Amato gli scialatielli al ragù di stracotto di agnello delle dolomiti lucane e nuvola di cacio ricotta, il filetto di suino nero lucano nel suo manto di guanciale farcito con pomodori secchi e provola affumicata in panatura di polline di fiori d un tagliere di salumi, formaggi miele e sott’oli, ed infine treccine con farina di legumi e fantasia di crostini con creme assortite. Ancora: rigatoni con pomodorino, spaccatela e pancetta arrotolata al pepe e alloro con spuma sifonata al pecorino, strascinati con mollica fritta, olio extravergine di oliva, peperoni cruschi e cacioricotta, lombetto d’agnello delle dolomiti lucane con farcia di prugne e pistacchi bardato al capocollo stagionato, panettone di castagne e cioccolato, mouse di ricotta con miele e crema di gianduia al miele, sbriciolata di pasta frolla al burro e frutti di bosco. E molto altro.
Ampio risalto ai prodotti della zootecnia da carne e da latte dell’intero territorio regionale a partire dal Caseificio Pace e Becce vincitore di diversi premi per i prodotti lattiero caseari e con i due salumifici, Carbone di Tricarico e Salumi EMMEDUE di Picerno.
Grazie alla presenza dell’Associazione Regionale Allevatori di Basilicata, protagonisti del menù degustazione l’antico suino nero lucano, l’agnello delle dolomiti ed il bovino podolico al pascolo, recentemente riconosciuto dal MIPAAF. Tipicità lucane di assoluta qualità e sapore utilizzate nei piatti proposti durante gli showcooking degli chef.
La podolica rappresenta per il 69% la razza bovina da carne maggiormente allevata, vive e pascola allo stato brado tra i monti e le colline della Basilicata rendendo un prodotto dalla salubrità e sapidità delle carni eccellenti e un gusto inimitabile del prodotto derivato quale il caciocavallo di podolica. Il Sistema Allevatori di Basilicata ha anche incitato e fortemente voluto il marchio collettivo “Italialleva” e la costituzione del Presidio Slow Food, tutte attività a garanzia del consumatore.
Anche la pasta di grano duro delle aziende presenti al Cibus (Antico Pastificio Lucano di Genzano di Lucania, M&C Fabbrica Alimentare di Tito, Pasta di Stigliano), alimento principe della tavola italiana, è stata grande protagonista sia nei formati classici delle tradizioni dei paesi lucani, che con farine e lavorazioni che dimostrano il continuo processo di ricerca e di evoluzione delle tecniche cui le aziende lavorano costantemente, senza tralasciare il settore bio.
Accanto alla pasta hanno trovato largo spazio al Cibus le melanzane rosse ed i fagioli bianchi DOP di Roronda, una specialità unica in assoluto che caratterizza la Basilicata, che sta trovando riscontro di mercato persino all’estero, sino in Finlandia ed inoltre i tantissimi prodotti della Masseria Mirogallo di Matera.
Dedicata al miele, per il quale la Regione ha avviato il percorso verso IGP, e alla tradizione dolciaria e da forno (con i prodotti del Biscottificio Caucci di Trecchina) la terza giornata in fiera, con la presenza del Consorzio Regionale di Tutela miele Lucano che raccoglie oltre 500 produttori e con 3000 quintali di produzione all’anno, con la carta dei mieli capace di proiettare il nome della Basilicata non solo in Italia, ma in Europa, soprattutto nei Paesi del nord.
Infine la Basilicata del biologico di cui sono notevolmente aumentati i consumi, ha avuto uno spazio importante. Le aziende bio lucane del raggruppamento Basilicata Bio-Celubio hanno esposto prodotti quali pasta, legumi, tartufi di Basilicata, peperoni cruschi e l’olio extravergine di oliva, proponendoli ai palati nazionali ed esteri in visita al Salone.
In esposizione e usati nelle varie degustazioni anche i 7 oli extravergine di Oliva premiati al Premio Olivarum Regionale, VI edizione.