E’ di 420 miliardi di euro l’ammontare totale della perdita di fatturato registrata nell’anno ormai alle spalle per le imprese italiane a causa del Covid. Il dato è stata elaborato per analisi di settore. A fronte di quanto emerso, il Governo Conte bis nel 2020, ha stanziato 29 miliardi di euro di aiuti diretti alle imprese colpite dalla pandemia. Dall’analisi a confronto, a fronte di un crollo del fatturato dell’intero sistema economico italiano pari a  420 miliardi di euro, il tasso di copertura predisposto è circa del 7%. L’impatto risulta così insignificante, sebbene in termini assoluti l’importo complessivo delle misure messe in campo a sostegno delle attività economiche ha la dimensione di una Finanziaria. A livello regionale, la crisi ha colpito tutti indistintamente, anche se il Mezzogiorno d’Italia è la parte geografica che sta subendo più delle altre, gli effetti negativi della pandemia, sia da un punto di vista economico che sociale. C’è comunque un comune denominatore  che emerge lungo tutto la penisola: la crisi delle città d’arte ad alta vocazione turistica. Matera, Palermo, Siracusa, Cagliari, Bari, Napoli, Roma,  Firenze, Pisa, Venezia, Verona, Milano,  Padova, Torino e Genova, sono alcuni dei Comuni individuati dal “decreto Agosto” che nel 2020 hanno subito un crollo verticale delle presenze turistiche straniere. In questa situazione, le filiere ubicate in queste città sono risultate essere le più in affanno e probabilmente continueranno ad esserlo anche nel 2021, pertanto una domanda è d’obbligo, se il turismo è la prima industria del Paese ed è anche il settore che più di tutti gli altri ha subito gli effetti negativi del Covid, perché mai dalle bozze del “Recovery Plan” si evince che il Governo investirà solo 3,1 miliardi dei 209 messi a disposizione da Bruxelles con il Next Generation EU? Nulla esclude una correzione a quanto deciso, per una vera ripartenza. Il 2021 è appena cominciato.