E’ di questi giorni la conferma della presenza della lontra nel torrente Gravina di Matera. Il mammifero, definito il più carino del pianeta, è anche un prezioso indicatore della qualità dell’ambiente e quindi un animale da salvaguardare perchè il bracconaggio, l’inquinamento ambientale e le conseguenze del cambiamento climatico mettono a repentaglio la sua esistenza. A darne notizia è l’Ente di gestione del Parco della Murgia Materana che, grazie al progetto INNGREENPAF, consegna anche i primi risultati sulle analisi dello stato di conservazione della Biodiversità della Gravina di Matera. “Nonostante le attività di ricerca del progetto “InnGreenPAF”, finanziato dalla Regione Basilicata su fondi PO-FESR 2014-2020, siano cominciate da poco, stanno già consegnando importanti risultati – dichiara Vito Santarcangelo, responsabile scientifico del progetto dell’Ente di gestione del Parco -. Nei giorni scorsi, grazie a speciali tecniche di foto trappolaggio, sono state fatte alcune riprese in cui si vede chiaramente un esemplare di lontra, specie fortemente schiva e di difficile individuazione in ambiente naturale, anche per le sue abitudini quasi completamente notturne”. L’ambiente della Gravina di Matera, grazie alla sua inaccessibilità ed allo stato di conservazione dei luoghi, rappresenta l’habitat idoneo non solo per la Lontra (Lutra lutra), ma anche per altre specie come la Cicogna nera (Ciconia nigra), il Capovaccaio (Neophron percnopterus), la Ghiandaia marina (Coracias garrulus) e tante altre. “La situazione del Torrente Gravina, interessata da fortissimi carichi inquinanti provenienti dai depuratori di Matera e di Altamura, – dichiara il presidente del parco della Murgia Materana, Michele Lamacchia – rappresenta la prima delle minacce a questa specie inserita dall’IUCN (Unione Mondiale per la Conservazione della Natura) tra quelle “in pericolo”, ossia tra quelle a maggior rischio di estinzione a livello mondiale. L’Ente Parco della Murgia Materana – conclude Lamacchia – continuerà il capillare monitoraggio delle specie su tutto il territorio che interessa lo sviluppo della Gravina di Matera e promuoverà collaborazioni con la Regione e con l’ISPRA per approfondire lo stato di conservazione di queste specie, nella speranza che possano avere in futuro le condizioni ideali per continuare a nutrirsi e riprodursi”.