Si è svolta a Matera la tavola rotonda tra il Sottosegretario del Ministero della Giustizia, Sen. Jacopo Morrone, autorità militari, nella persona del Capitano dei Carabinieri di Matera, dott. Ianniello, e la Presidente del C.A.I. Centro Antiviolenza Italiano, avvocato Ivana Giudice.
Tema centrale del dibattito: la violenza sulle donne e la proposta di legge denominata “Codice Rosso”.
Il Sottosegretario alla Giustizia ha evidenziato subito come una normativa che contrasti e reprima la violenza sulle donne, anche con un approccio integrato, rientri a pieno titolo tra gli obiettivi prioritari del Governo. “La violenza sulle donne – ha spiegato – è un fenomeno intriso di abusi e sopraffazioni, di umiliazioni, libertà negate e vite spezzate, che solo una legislazione capillare e incisiva nel tempo potrà arginare. Pertanto, il Codice Rosso rappresenta, una prima proposta di legge molto valida, finalizzata a dare un efficace contributo alla lotta contro la violenza sulle donne, per le rilevanti novità inserite: in particolar modo, in tema di tempestività della comunicazione della notizia di reato e dell’ascolto della vittima del reato. Infatti – ha continuato il Sottosegretario – l’obbligo di riferire la notizia di reato da parte della polizia giudiziaria, e l’obbligo per il Pubblico Ministero di assumere informazioni dalla persona offesa e da chi ha presentato la denuncia, entro tre giorni dall’iscrizione della notizia di reato, costituiscono un valido strumento per incentivare le donne a segnalare e a denunciare le violenze subite, ad uscire dal guscio della paura, nel loro sentirsi più tutelate”.
La Presidente del C.A.I., Ivana Giudice, accompagnata da una rappresentanza di socie operative, ha evidenziato come la violenza sulle donne sia una piaga sociale che necessita di essere arginata. “In uno spaccato di secolo in cui le pletore di cori che sino ad oggi si sono innalzate, i proclami delle occasioni celebrative, cedono dinanzi alla mancanza di una legislazione concisa in materia. E, il Codice Rosso, di cui se ne auspica l’approvazione nel più breve tempo possibile, rappresenta un primo atto legislativo coerente nel garantire tutela, dignità e sicurezza alle donne, fermo restando la necessità di ulteriori leggi che servano a regolamentare, tra l’altro, l’inapplicabilità dei riti alternativi, comportanti evidenti sconti di pena, agli autori di efferati reati contro le donne e i minori”.
L’incontro si è concluso evidenziando che per la prima volta il Centro Antiviolenza Italiano si è interfacciato con una Istituzione dello Stato. “Un vento di cambiamento – ha affermato Ivana Giudice – che porta davvero ad essere fiduciosi nel confidare in una svolta positiva e concreta in favore della lotta alla violenza sulle donne”.