Una cabina di regia permanente e un programma di incontri fondati sul confronto attivo e costante, organizzati dalle Regioni Basilicata e  Puglia, per scongiurare il deposito unico nazionale di scorie nucleari nei territori confinanti. E’ quanto chiesto in un documento redatto e sottoscritto da 11 sindaci appulo-lucani che sono tornati a riunirsi. L’atto è stato inviato ai presidenti delle Giunte regionali di Puglia e Basilicata, ai parlamentari eletti delle due regioni, al Presidente del Consiglio dei Ministri ed ai Ministri all’Ambiente ed allo Sviluppo economico. Hanno sottoscritto il documento, il Sindaco di Gravina in Puglia, Alesio Valente, e i suoi colleghi Rosa Melodia (Altamura), Francesco Frigiola (Laterza), Domenico Bennardi (Matera), Nicola Massimo Morea (Irsina), Viviana Cervellino (Genzano di Lucania), Fernando Teodoro Maria Scattone (Acerenza), Antonia Maria Fidanza (Oppido Lucano), Domenico Raffaele Tataranno (Bernalda), Piero Marrese (Montalbano Jonico), Vincenzo Zito (Montescaglioso). Nel documento, che richiama le iniziative istituzionali messe in campo dalla Sogin, gli stessi Sindaci chiedono la proroga i dei termini per la presentazione delle osservazioni e ribadiscono le forti perplessità e la sostanziale contrarietà ad una eventualità che, qualora dovesse tradursi in concretezza, andrebbe a pregiudicare lo sviluppo e la crescita di territori legati da una comune vocazione agricola e culturale e sedi di siti di importanza comunitaria (SIC), Zone di protezione speciale (ZPS) e di siti riconosciuti Patrimonio Unesco, di Parchi nazionali e regionali, di zone di grande pregio ambientale, archeologico e agricolo.