Sono 461 le domande pervenute agli uffici competenti della Regione Basilicata per l’avviso pubblico ‘Sostegno alla ripresa delle Pmi e delle professioni lucane’, in scadenza l’11/01/2021”. L’ obiettivo è quello di attenzionare questi bandi e di continuare a dimostrare ai lucani una vicinanza concreta e fattiva, con aiuti che si rivelano cruciali in questo momento. E’ quanto inoltrato con comunicato stampa da una parte della maggioranza in seno al parlamentino regionale di Via Verrastro. “Un segnale importantissimo, di vicinanza concreta, come sempre dimostrata dalla Giunta regionale e in particolare dall’assessore Cupparo, al mondo dei lavoratori. Con questo bando, prorogato di ulteriori 20 giorni, vengono destinati 10.000.000 di euro, con presentazione delle domande dal 2/11/2020 sino all’11/01/2021”. La finalità – continua il comunicato – è quella di sostenere il tessuto imprenditoriale delle micro, piccole e medie imprese, operanti in settori tradizionali, spesso esclusi dal campo di intervento della programmazione comunitaria, finanziando programmi di investimento di tipo più tradizionale. I progetti di investimento devono essere compresi nelle seguenti tipologie: interventi su impianti e macchinari volti ad aumentare o migliorare la capacità produttiva aziendale; investimenti in attivi materiali ed immateriali per accrescere il livello quali-quantitativo dei prodotti e/o processi; introduzione di adattamenti e modifiche al processo produttivo finalizzati allo sviluppo di nuovi prodotti e/o servizi; interventi per il miglioramento delle condizioni di salute e sicurezza sul lavoro; interventi legati ai processi di riorganizzazione e ristrutturazione aziendale”. “Possono partecipare – precisa la nota – le micro, piccole e medie imprese, compresi i liberi professionisti che intendono realizzare investimenti in sedi operative ubicate nel territorio della regione Basilicata e che alla data di inoltro della domanda telematica: siano costituite ed attive (per tutte le imprese); avere la partita iva aperta (per i liberi professionisti senza un ordine professionale); avere la partita iva aperta ed essere iscritti al proprio albo professionale di riferimento (per le libere professioni ordinistiche)”.