La scuola riparte il 7 gennaio 2021. Dell’argomento, e sulle modalità di ripartenza se ne è occupato anche l’ultimo vertice tra il premier Giuseppe Conte e i capidelegazione della maggioranza, il ministro per gli Affari Regionali Francesco Boccia e membri del Cts. La riunione era stata convocata per fare il punto sull’emergenza Covid in vista della scadenza delle misure restrittive messe in campo per le festività. “La didattica in presenza al 50% nelle scuole deve ripartire dal 7 gennaio“, ha detto il premier Giuseppe Conte. Potrebbe anche arrivare un provvedimento ponte tra il 7 e il 15 gennaio, ovvero tra la data di scadenza del decreto natalizio e quella dell’ultimo Dpcm. È una delle ipotesi che è stata sul tavolo del vertice di governo. Non si esclude che tale provvedimento contenga misure che saranno applicate a livello nazionale, al di là del sistema delle fasce. Non è esclusa l’ipotesi di posticipare al 18 gennaio il ritorno in classe degli studenti delle scuole superiori per valutare l’andamento della situazione. Dunque il dato certo e che il 7 gennaio si ritorna a scuola in tutta Italia, ma solo per il 50% degli studenti. L’altra metà resta a casa, in didattica a distanza. La novità, stando alle carte ufficiali, è che viene di fatto rimandato in avanti l’obiettivo fissato per decreto del 75% in presenza, accontentandosi di un quarto di studenti in meno seduti in aula. Una settimana appena, o poco più, perché si parla del 15 gennaio (che però è un venerdì), o al limite del lunedì immediatamente successivo. Intanto, la situazione potrebbe evolversi nelle prossime ore in quanto, il Ministro della Salute, Roberto Speranza, vedrà il Cts e i membri della Cabina di regia per il monitoraggio regionale.